La Corte
La Corte nasce dalla passione e dalla nostra visione di vivere e lavorare nella natura. La ricchezza di queste colline ci permette di realizzare diversi prodotti derivati da piante e animali: frutta, verdura, uova, miele e vino.
La nostra filosofia è quella di applicare tecniche di conduzione agricola e di allevamento che siano sempre più rispettose per l’ambiente, progettate per la ricerca della qualità dei prodotti, puntando soprattutto a sviluppare le potenzialità di questo territorio così vocato, riscoprendo in particolare le specie e le varietà autoctone meno conosciute.
Il nostro obbiettivo è quello di raccontare tutto questo a coloro che vogliono meglio conoscere questo territorio, le sue tradizioni e i suoi prodotti. Ecco perché le nostre porte sono sempre aperte per accogliervi, per vedere e toccare con mano il nostro lavoro e provare i prodotti nelle nostre degustazioni, a pranzo o a cena.
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Il Territorio
Ci troviamo nell’Oltrepò Pavese, il territorio più a sud della regione Lombardia. Si estende tra il Po e gli Appennini, incastonato tra Liguria, Piemonte ed Emilia Romagna con la sua iconica forma a “grappolo”. Alcuni lo chiamano anche il “Vecchio Piemonte”.
L’area è attraversata dal 45° parallelo Nord, il famoso “parallelo del vino”. È una zona collinare, che non supera i 300 metri di altitudine, caratterizzata da un clima abbastanza asciutto d’inverno e ventilato d’estate. Queste caratteristiche ne hanno fatto da sempre un’area vocata per la produzione di uve e vini.
La nostra azienda si trova nell’accogliente comune di Broni, che si trova in una locazione molto accomodante per chi intendesse visitare il Pavese e le zone limitrofe. La provincia di Piacenza, quella di Alessandria, quelle di Lodi e Milano sono facilmente raggiungibili grazie a collegamenti ferroviari e stradali. La stessa zona dell’Oltrepò offre diversi luoghi di interesse, come le terme di Rivanazzano, il Castello Dal Verme di Zavattarello, Castello dei Malaspina a Nazzano e molti altri.
Scopri la storia dell’OltrepòNel primo millennio a.C. iniziò la colonizzazione dell’Oltrepò collinare dal golfo di Tigullio da parte di popolazioni galliche e liguri.
A partire dal 238 a.C. i Romani conquistarono progressivamente la zona e fondarono numerosi centri abitati. Con il decadere dell’Impero Romano di Occidente, l’Oltrepò subì nuove invasioni, tra le quali ricordiamo in particolare la distruzione di Iria (l’attuale Voghera) condotta dall’esercito di Attila.
L’Oltrepò seguì poi le vicende storiche e politiche del Ducato di Milano, da cui fu staccato nel 1743 in seguito al trattato di Worms: infatti Maria Teresa d’Austria cedette tutto il territorio al Re di Sardegna. Questa regione venne quindi sottratta al controllo politico di Pavia entrando a far parte del territorio piemontese sotto la sovranità di casa Savoia e diventando provincia con capoluogo Voghera. Nel 1860 con l’Unità d’Italia l’Oltrepò tornò ad essere definitivamente pavese.
La viticoltura dell’Oltrepò si trova citata dagli autori classici greci e romani (tra questi Plinio il Vecchio e Strabonio), e successivamente da altri nel 1000 e 1500 e, ancora, in monografie edite nel 1800. Oggi l’Oltrepò è la seconda area del Paese per superficie dedicata al vino. Su tutta la linea di colli sorgono ben 76 comuni.
L’Oltrepò pavese è inoltre rinomato in quanto fu la prima regione italiana a spumantizzare il pinot nero nel 1865 tramite metodo classico, grazie al Conte Giorgi di Vistarino e Carlo Gancia.